Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9169 del 1 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:9169PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve dare adeguata contezza delle ragioni che lo hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indiziario a carico dell'indagato, controllando la congruenza della motivazione riguardante la valutazione degli elementi indizianti rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie, nella peculiare prospettiva dei procedimenti incidentali de libertate. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente fondare il provvedimento cautelare sulle dichiarazioni di più collaboratori di giustizia che, pur in contesti procedimentali differenti, abbiano menzionato l'indagato come affiliato a un'associazione di stampo mafioso, nonché sul contenuto di intercettazioni che abbiano riscontrato il ruolo apicale dell'indagato all'interno dell'organizzazione criminale, senza che ciò integri un vizio di travisamento delle prove. Viceversa, l'impugnazione volta alla sola esclusione dell'aggravante del ruolo apicale dell'indagato all'interno del sodalizio mafioso, in assenza di riflessi sull'"an" o sul "quomodo" della misura cautelare, è inammissibile per difetto di interesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

composta da:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere Relatore

Dott. PATERNO RADDUSA Benedetto - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

Dott. RICCIO Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Me.Fr., nato a V il Omissis
avverso l'ordinanza del 28/06/2023 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso; udita la relazione svolta dal ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)) che ha concluso chiedendo l'inammissibilità o il rigetto del ricorso; udito l'avv. Ca.Fr., anche in sostituzione dell'avv. Mi.Mi., difensore del ricorrente, che ha concluso chiedendo l'annullamento dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO…

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