Il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro può essere legittimamente negato solo quando la mancanza di un'occupazione regolare sia sintomo di una volontà del cittadino straniero di provvedere al proprio sostentamento in modo illecito, e non quando essa dipenda da cause macroeconomiche o dalle precarie condizioni di salute dell'interessato, che rendono oggettivamente più difficile sia la ricerca di un impiego idoneo sia lo svolgimento delle prestazioni lavorative. In tali ipotesi, il principio di proporzionalità impone di graduare il periodo di tolleranza previsto dalla legge in modo da consentire e incentivare l'attiva ricerca di una nuova occupazione, ampliando tale periodo se la mancanza di lavoro dipende dalle condizioni di salute dell'interessato. Pertanto, il rinnovo del permesso di soggiorno deve essere accordato, salvo il successivo controllo dei risultati alla prossima scadenza, quando il cittadino straniero dimostri impegno nella ricerca di un'attività lavorativa adeguata alle proprie condizioni di salute e non emergano circostanze che possano determinare allarme sociale, essendo apprezzabile anche il supporto fornito da connazionali che confermi l'esistenza di fonti di sostentamento lecite.