Il concorso morale nel reato di omicidio può essere desunto da elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, quali le conversazioni telefoniche intercettate tra l'imputato e terzi, dalle quali emergano riferimenti al fatto delittuoso e al ruolo svolto dall'imputato, senza necessità di ulteriori riscontri esterni, purché il contenuto delle conversazioni sia chiaro, gli interlocutori siano identificabili e non vi siano ragioni per ritenere che uno di essi riferisca il falso all'altro. Inoltre, l'aggravante della premeditazione può essere riconosciuta sulla base di una ricostruzione in via induttiva della condivisione, da parte del concorrente, della risoluzione criminosa ferma ed irrevocabile dell'autore materiale, desumibile da elementi quali i frequenti contatti telefonici tra i concorrenti, la prefigurazione delle modalità di esecuzione del reato e la scelta del momento e del luogo per la sua commissione. Infine, l'aggravante dei motivi abietti e futili può essere applicata quando il movente del reato, pur non essendo strettamente personale all'imputato, sia comunque riconducibile a esigenze di affermazione della propria posizione nel contesto delinquenziale di riferimento.