Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16692 del 3 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:16692PEN

Massima

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Il dolo nel reato di ricettazione può essere desunto anche dalla mancata indicazione da parte dell'imputato della provenienza illecita della cosa ricevuta, in quanto tale omissione è rivelatrice della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. Inoltre, la consapevolezza della provenienza delittuosa della cosa può desumersi da qualunque elemento di fatto giuridicamente apprezzabile che, in base alle regole della comune esperienza, costituisca il segno di una precedente sottrazione illecita del bene, come nel caso di moduli di assegni bancari ricevuti al di fuori delle regole che ne disciplinano la circolazione. Nella quantificazione della pena per il reato di ricettazione, il giudice può fare riferimento alla natura ed entità dei beni ricettati, alla personalità dell'imputato desunta dai precedenti penali e ad altri elementi ritenuti determinanti, senza che tale valutazione sia sindacabile in sede di legittimità, purché esente da vizi logici. Infine, l'attenuante della particolare tenuità del fatto di cui all'art. 648 co. 2 c.p. non è configurabile quando il fatto, valutato nel suo insieme, non presenti connotazioni di marginalità, occasionalità e modestia tali da evidenziare una rilevanza criminosa assolutamente modesta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo L. - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di:

Sa. Gi. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo, sezione penale, in data 08.07.2008;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Sentita la requisitoria del sostituto procuratore generale Dott. GIALANELLA Antonio, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza d…

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