Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7850 del 20 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:7850PEN

Massima

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Il divieto di avvicinamento e comunicazione imposto all'indagato nei confronti della persona offesa, coniuge o ex-coniuge, è una misura cautelare personale di natura interdittiva che può essere legittimamente applicata dal giudice quando sussistano gravi indizi di colpevolezza in relazione al reato di maltrattamenti in famiglia e quando le esigenze cautelari, volte a tutelare la vittima da condotte persecutorie e ossessive, non risultino cessate. Il giudice, nel determinare il contenuto e l'estensione di tale misura, deve individuare in modo specifico i luoghi di residenza e lavoro della persona offesa, rispetto ai quali è imposto il divieto di avvicinamento, senza che ciò comporti un'indeterminatezza della prescrizione, a meno che non emerga che tali luoghi siano nel frattempo mutati, rendendo così non conoscibile l'ambito del divieto. La misura, inoltre, non può essere ritenuta sproporzionata rispetto alle esigenze cautelari da soddisfare, rientrando essa nella scala di afflittività più bassa delle cautele personali. Pertanto, il giudice può legittimamente applicare il divieto di avvicinamento e comunicazione, anche in assenza di condotte violente o minacciose di particolare gravità, quando risulti accertata la persistenza di un comportamento ossessivo e persecutorio nei confronti della vittima, idoneo a ingenerare in quest'ultima un perdurante stato di ansia e di timore per la propria incolumità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. BASSI A. - rel. Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/12/2018 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvediment…

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