Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24031 del 9 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:24031PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di lesioni volontarie, può fondare il proprio convincimento sulle dichiarazioni della persona offesa, ritenute attendibili sulla base di una motivazione congrua e logica, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, salvo il caso di manifesta illogicità o travisamento della prova. L'esame dell'imputato, essendo mero mezzo di prova, non assume valore decisivo ai fini del giudizio, sicché la sua mancata assunzione non costituisce motivo di ricorso per cassazione. Nel procedimento innanzi al giudice di pace, non trova applicazione la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p., ma la speciale disciplina prevista dall'art. 34 del d.lgs. n. 274 del 2000, che comporta una causa di improcedibilità fondata su presupposti diversi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 22/2014 TRIBUNALE di LUCCA, del 08/01/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/03/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA MICCOLI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, nella persona del dott. Oscar CEDRANGOLO, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 8 gennaio 2015 il Tribunale di Lucca ha confermato la pronu…

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