Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27632 del 12 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:27632PEN

Massima

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Il dolo specifico del reato di intestazione fittizia di beni, al fine di eludere le disposizioni in materia di prevenzione patrimoniale e agevolare la commissione di reati di riciclaggio e associazione mafiosa, può essere desunto dalla consapevolezza dell'imputato circa il ruolo mafioso del soggetto intestatario di fatto dei beni, nonché dalla corrispondenza intercorsa tra quest'ultimo e l'imputato, dalla quale emerga la volontà di sottrarre i beni a possibili misure di prevenzione. Non è necessario che l'imputato abbia avuto la certezza che i beni sarebbero stati sottoposti a tali misure, essendo sufficiente la consapevolezza del ruolo mafioso del soggetto intestatario e dello scopo di eludere le disposizioni in materia di prevenzione patrimoniale. Inoltre, la presunzione di ripartizione dei guadagni e delle perdite in misura proporzionale ai conferimenti effettuati, di cui all'art. 2263 c.c., può essere superata solo con la prova di fatti concreti che dimostrino una diversa ripartizione, non essendo sufficiente la mera affermazione di stretti rapporti familiari tra i soci. Infine, la motivazione del giudice di merito che attribuisce agli elementi di prova un valore e un significato diversi dalle deduzioni della parte ricorrente non è censurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti insufficiente o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. URBAN Giancarlo - Consigliere

Dott. CULOT Dario - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FA. CA. MA. RI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/10/2006 CORTE APPELLO di PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CULOT DARIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DE NUNZIO W. che ha concluso per il rigetto;

udito il difensore Avv. LILLO FIORELLO, il quale conclude per l'accoglimento.

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