Il falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico mediante l'attestazione di non aver riportato condanne penali, integra il reato di cui agli artt. 46 e 76 del D.P.R. n. 445/2000 e art. 483 c.p., anche quando la condanna sia stata pronunciata con sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, in quanto tale pronuncia è equiparata a una sentenza di condanna. L'effetto estintivo della condanna ai sensi dell'art. 445 c.p.p., comma 2, non rileva ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, in quanto richiede comunque un provvedimento giurisdizionale di accertamento dei presupposti di legge. Il termine di prescrizione del reato resta sospeso per il periodo di rinvio del processo disposto su richiesta della difesa, finalizzata alla definizione con riti alternativi, ai sensi della giurisprudenza di legittimità. Pertanto, il decorso del quinquennio di cui all'art. 445 c.p.p. non esclude la punibilità della condotta, dovendosi verificare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato di falso ideologico, indipendentemente dall'effetto estintivo della condanna.