Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30293 del 24 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:30293PEN

Massima

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Il diritto di cronaca giornalistica, pur connotato da limiti più labili rispetto ad altri diritti, non può mai giungere all'espressione di giudizi e critiche sulla base di fatti non veri, in quanto il limite immanente all'esercizio di tale diritto è il rispetto della dignità altrui, non potendo lo stesso costituire mera occasione per gratuiti attacchi alla persona e arbitrarie aggressioni al suo patrimonio morale, anche mediante l'utilizzo di argomenti ad hominem. Pertanto, affinché l'esercizio del diritto di cronaca sia legittimo, è necessario che il giornalista abbia previamente verificato la veridicità della notizia riportata, non essendo sufficiente il mero affidamento in buona fede sulla fonte, e che le critiche espresse, pur potendo essere anche fortemente negative, si fondino su fatti oggettivamente accertati. La mancata osservanza di tali presupposti integra gli estremi del reato di diffamazione a mezzo stampa, non potendo il diritto di critica giustificare l'affermazione di fatti non corrispondenti al vero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerard - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 49/2010 CORTE APPELLO di MESSINA, del 08/10/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/04/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito per la parte civile l'avv. (OMISS…

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