Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41396 del 23 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:41396PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso avverso la sentenza di condanna per i reati di tentata estorsione, sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, afferma che la valutazione della credibilità della testimonianza della persona offesa e il riscontro della stessa con gli esiti delle indagini di polizia giudiziaria rientrano nell'ambito del libero convincimento del giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità se sorretti da motivazione logica e scevra da vizi logici. Inoltre, il concorso tra il reato di tentata estorsione e quello di sfruttamento della prostituzione è configurabile anche in assenza della prova della costrizione della vittima all'attività di meretricio, essendo sufficiente che la condotta estorsiva sia successiva e strumentale all'attività di sfruttamento. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, anche per manifesta infondatezza dei motivi, preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, come la prescrizione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Od. Pa. ;

avverso la sentenza 19.1.09 della Corte d'Appello di Lecce;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza del 19.1.09 la Corte d'Appello di Lecce confermava la condanna emessa in data 11.1.06 dal Tr…

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