Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7009 del 13 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:7009PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione degli elementi indiziari, in particolare delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, ai fini della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, deve essere condotta in modo rigoroso, esaminando la specificità e la concretezza delle condotte attribuite all'indagato, nonché la presenza di riscontri esterni idonei a confermare il suo effettivo ruolo e contributo all'interno del sodalizio criminoso. Non sono sufficienti meri riferimenti generici alla "vicinanza" dell'indagato alla cosca mafiosa o al collegamento tra la sua attività imprenditoriale e l'esistenza di un patto con l'organizzazione, essendo necessario delineare in modo chiaro e puntuale gli elementi fattuali che dimostrino la sua condotta di partecipazione. Il giudice è tenuto a valutare criticamente il contenuto delle dichiarazioni dei collaboratori, verificandone la capacità dimostrativa in relazione a fatti circoscritti e significativi, e a riscontrarne la attendibilità attraverso elementi esterni, al fine di escludere ipotesi alternative, come quella dell'assoggettamento dell'imprenditore a richieste estorsive. La mancanza di tali requisiti determina l'insufficienza degli elementi indiziari per affermare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergi - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. PACILLI G. A. R. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/3/2018 del Tribunale di Reggio Calabria;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
Udite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto annullarsi con rinvio il provvedimento impugnato;
Uditi gli Avv. (OMISSIS) che hanno chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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