Il sequestro di persona a scopo di estorsione costituisce una fattispecie criminosa complessa, i cui elementi costitutivi sono la privazione della libertà personale, anche di minima durata, e il perseguimento di un ingiusto profitto. Tale reato non può essere scomposto in autonome fattispecie di sequestro di persona e di estorsione, in quanto l'assoluta compenetrazione degli elementi oggettivi e soggettivi non consente di ravvisare una possibilità residuale di esclusione del reato contestato. La diminuente prevista dall'art. 630, comma 4, c.p. per la liberazione spontanea dell'ostaggio prima del pagamento del prezzo richiede che tale liberazione non sia determinata dal timore del fallimento dell'operazione criminosa, ma da una reale resipiscenza dell'agente. Inoltre, l'aumento obbligatorio della pena per la recidiva, ai sensi dell'art. 99, comma 5, c.p., trova applicazione per tutti i reati indicati nell'art. 407, comma 2, lett. a) c.p.p., tra cui il sequestro di persona a scopo di estorsione, a prescindere dalla specifica qualificazione della recidiva contestata.