Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27908 del 26 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:27908PEN

Massima

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Il falso accusare taluno di aver commesso reati, anche se in un contesto di difesa in sede civile, integra il reato di calunnia, essendo irrilevante la finalità meramente difensiva dell'esposizione di fatti non corrispondenti al vero, atteso che la responsabilità per il contenuto dell'atto processuale va attribuita alla parte che ha fornito le false informazioni, a prescindere dalla valutazione personale espressa dal difensore. Inoltre, il complesso delle circostanze false riferite, anche se non idonee a configurare specifici reati, è comunque sufficiente a integrare il reato di calunnia, non essendo necessario che le accuse riguardino fatti costituenti reato, essendo sufficiente che siano idonee a ledere la reputazione e l'onorabilità della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierlui - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2601/2011 del 29/5/2012 della CORTE DI APPELLO DI PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI STEFANO PIERLUIGI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. POLICASTRO ALDO, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio;

Udito il difensore della parte civile avv. (OMISSIS), che ha chiesto accogliersi le conclusione di cui alla comparsa.<…

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