Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 7413 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:7413SENT

Massima

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Il provvedimento di inefficacia della SCIA di reintestazione di un'attività di somministrazione di alimenti e bevande, adottato dall'amministrazione comunale in ragione di presunti abusi edilizi, non può essere annullato in sede di autotutela qualora la situazione urbanistico-edilizia dei locali risulti successivamente diversa da quella dichiarata nella SCIA originaria, non essendo pertanto più possibile il ripristino della precedente situazione legittima. In tali casi, l'unica possibilità per l'esercente è quella di presentare una nuova SCIA di reintestazione dell'attività, in conformità alla situazione edilizia attuale dei locali. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che l'amministrazione comunale, a fronte di una situazione urbanistico-edilizia dei locali diversa da quella dichiarata nella SCIA originaria, non è tenuta ad annullare in autotutela il provvedimento di inefficacia della SCIA di reintestazione, in quanto ciò non consentirebbe il ripristino della precedente situazione legittima. In tali ipotesi, l'unica possibilità per l'esercente è quella di presentare una nuova SCIA di reintestazione, adeguata alla situazione edilizia attuale dei locali. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire la conformità dell'attività esercitata ai requisiti urbanistici ed edilizi previsti dalla normativa, a tutela dell'interesse pubblico alla regolarità delle attività produttive e commerciali svolte sul territorio comunale. L'amministrazione non può, pertanto, ripristinare una situazione di fatto ormai superata e non più corrispondente alla realtà, dovendo invece consentire l'avvio di una nuova attività nel rispetto della disciplina urbanistico-edilizia vigente. La massima evidenzia altresì come, in tali casi, l'unica possibilità per l'esercente sia quella di presentare una nuova SCIA di reintestazione, non essendo più possibile il ripristino della precedente situazione legittima. Ciò al fine di garantire la conformità dell'attività esercitata ai requisiti urbanistici ed edilizi previsti dalla normativa, a tutela dell'interesse pubblico.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/04/2024

N. 07413/2024 REG.PROV.COLL.

N. 02497/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2497 del 2020, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Agrippina S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati Francesco Cardarelli, Filippo Lattanzi e Diego Campugiani, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Filippo Lattanzi in Roma, via G. P. Da Palestrina n. 47;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Sergio Siracusa, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso la …

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