Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 997 del 2017

ECLI:IT:TARSA:2017:997SENT

Massima

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Il potere di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica attribuito alla Soprintendenza non comporta un riesame complessivo delle valutazioni tecnico-discrezionali compiute dall'Ente locale, ma si estrinseca in un mero controllo di legittimità, potendo riguardare anche tutti i possibili profili dell'eccesso di potere, ivi compresi il difetto di istruttoria e il difetto di motivazione. Pertanto, l'annullamento dell'autorizzazione è giustificato quando la valutazione di compatibilità dell'intervento con il vincolo paesaggistico si traduce in una obiettiva deroga e, quindi, in un'autorizzazione illegittima per sviamento e travisamento. In particolare, l'autorizzazione paesistica deve essere corroborata da un'analitica motivazione, da cui si possa chiaramente evincere non solo che tale valutazione è stata effettuata, ma anche come è stata effettuata, in ragione dell'estensione del sindacato sull'autorizzazione paesistica a tutti i vizi di legittimità, ivi compreso l'eccesso di potere. Inoltre, la tutela del bene-interesse rappresentato dall'ambiente e dal paesaggio deve confrontarsi con le caratteristiche concrete dell'immobile, in sé e per sé considerate, indipendentemente da elementi meramente accidentali come le ridotte dimensioni o la scarsa visibilità, non potendosi altrimenti legittimare, in teoria, qualsiasi tipo di abuso, purché volumetricamente accettabile e reso difficilmente percepibile. Infine, il termine di sessanta giorni previsto per l'adozione del provvedimento ministeriale di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica si riferisce non alla comunicazione ma all'adozione del provvedimento stesso.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/06/2017

N. 00997/2017 REG.PROV.COLL.

N. 01099/2005 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso, numero di registro generale 1099 del 2005, proposto da:
Donadio Carmine e Donadio Michele, quali eredi dell’originario ricorrente Donadio Nunziante, rappresentati e difesi dagli Avv. Marcello Fortunato e Bruno Romano, con domicilio eletto presso lo studio Fortunato in Salerno, via SS. Martiri Salernitani, 31;

contro

Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in persona del Ministro – legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Salerno, domiciliato per legge in Salerno, al Corso Vittorio Emanuele, 58;
Comune di Capaccio, in persona del legal…

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