Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18134 del 30 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:18134PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato di omicidio richiede la prova di un effettivo contributo ideologico o psicologico dell'agente, non essendo sufficiente la mera presenza inattiva o la semplice connivenza, in assenza di un obbligo giuridico di impedire l'evento. Il giudice di merito è tenuto a motivare in modo specifico e concreto sulla forma di partecipazione del concorrente morale, non potendo desumere la responsabilità penale dalla sola presenza sul luogo del delitto e dall'omesso intervento a favore della vittima, in mancanza di elementi che dimostrino il rafforzamento del proposito criminoso o un'incidenza causale efficiente sulle attività poste in essere dagli altri concorrenti. La valutazione della credibilità delle dichiarazioni rese dagli imputati non può fondarsi su mere ipotesi non sorrette da riscontri probatori, ma deve tenere conto del complessivo contesto emerso dalle emergenze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 33/2012 CORTE ASSISE APPELLO di NAPOLI, del 21/03/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/03/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis))O CAIAZZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi degli imputati;

udito il difensore avv. (OMISS…

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