Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27741 del 21 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:27741PEN

Massima

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La minaccia grave commessa mediante l'esibizione di un'arma, anche se in condizioni di apparente alterazione psicofisica dell'autore, integra il reato di cui all'art. 612, comma 2, c.p. e non può essere riqualificata in minaccia semplice, in quanto la valutazione della gravità della minaccia e della sua idoneità a ingenerare timore nella persona offesa è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui accertamento in tal senso non è sindacabile in sede di legittimità se sorretto da adeguata motivazione. L'istituto della particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p. non trova applicazione quando le modalità della condotta, come l'utilizzo di un'arma, siano ritenute distoniche rispetto alle condizioni previste dalla norma, atteso che tale valutazione rientra nell'ambito del prudente apprezzamento del giudice di merito. La sospensione condizionale della pena, una volta concessa in primo grado, non può essere revocata d'ufficio in appello in caso di sostituzione della pena detentiva con quella pecuniaria, in quanto la concessione del beneficio, dando luogo ad una causa di estinzione del reato, è sempre una previsione di favore per l'imputato, rispetto alla quale opera il divieto di "reformatio in peius". La confisca obbligatoria dell'arma utilizzata per la commissione del reato, prevista dalla L. n. 152 del 1975, art. 6, si applica anche in caso di estinzione del reato per oblazione, essendo tale provvedimento indipendente dalla pronuncia sul merito dell'imputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SCARLINI E. V. S. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. SESSA Rena - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/02/2018 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa RENATA SESSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. EPIDENDIO TOMASO, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
il difensore e' assente.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Ancona, con la pronuncia impugnata da (OMISSIS), ha, in par…

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