Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35405 del 1 agosto 2019

ECLI:IT:CASS:2019:35405PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si realizza quando più soggetti, con condotte anche diverse, contribuiscono in modo causalmente efficace alla realizzazione dell'illecito, a prescindere dalla rilevanza quantitativa del singolo apporto. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la responsabilità concorsuale degli imputati, non è tenuto a motivare in modo analitico il titolo e il grado del contributo di ciascuno, essendo sufficiente accertare che le condotte poste in essere, pur differenziate, abbiano avuto efficacia causale nella realizzazione del reato. Inoltre, la determinazione della pena, nell'ipotesi di più soggetti imputati in concorso, non richiede una specifica motivazione in ordine alla differenziazione delle sanzioni inflitte, essendo sufficiente che il giudice abbia adeguatamente considerato le circostanze concrete del caso e i criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p. La valutazione della credibilità della persona offesa, che non si sia costituita parte civile, deve essere effettuata sulla base dei medesimi criteri utilizzati per ogni altro testimone, senza alcuna limitazione, salvo il naturale vaglio di attendibilità connesso al suo ruolo. Infine, la notifica dell'atto di citazione a carico dell'imputato detenuto per altro titolo, effettuata presso il domicilio da lui dichiarato o eletto, è da ritenersi valida, in quanto tale dichiarazione o elezione ha natura di negozio processuale che necessita di una formale revoca per essere superata, e non può essere superata sulla base di meri elementi fattuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 5/6/2017 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Massimo Perrotti;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CESQUI Elisabetta, che ha concluso per la inammissibilita' dei ricorsi e la condanna al pagamento della sanzione di Euro tremila ciascuno in …

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