Il giudice di legittimità, nel valutare la richiesta di rinvio dell'udienza per impedimento dell'imputato a comparire, può legittimamente rigettare tale istanza quando il certificato medico prodotto, pur attestando uno stato di infermità, non consente di rilevare l'esistenza di un assoluto impedimento dell'imputato a partecipare al giudizio, non essendo necessario un previo accertamento tecnico-sanitario, potendo il giudice fare ricorso a nozioni di comune esperienza per valutare l'effettiva gravità dell'impedimento, salvo che l'età avanzata dell'imputato non sia accompagnata da una documentazione del suo complessivo stato di defedamento. Inoltre, la sentenza di appello che si richiami alla motivazione della sentenza di primo grado non incorre in vizio di motivazione, se non in presenza di argomentate critiche della difesa non adeguatamente confutate. Infine, la determinazione della pena, se contenuta entro il medio edittale e congrua rispetto ai criteri di cui agli artt. 132 e ss. c.p., non è censurabile in sede di legittimità, anche in caso di diverso bilanciamento delle circostanze rispetto al giudizio di primo grado.