Consiglio di Stato sentenza n. 9289 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:9289SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato il seguente principio di diritto: L'Amministrazione comunale ha un generale potere di vigilanza e controllo su tutta l'attività urbanistica ed edilizia, imponendo l'adozione di provvedimenti di demolizione in presenza di opere realizzate in zone vincolate in assenza dei relativi titoli abilitativi, al fine di ripristinare la legalità violata dall'intervento edilizio non autorizzato, esercitando un potere dovere del tutto privo di margini di discrezionalità in quanto rivolto solo a reprimere gli abusi accertati, da esercitare anche in ipotesi di opere assentibili con denuncia di inizio di attività, prive di autorizzazione paesaggistica. Il divieto di incremento dei volumi esistenti, imposto ai fini di tutela del paesaggio, si riferisce a qualsiasi nuova edificazione comportante creazione di volume, a prescindere dalla specifica destinazione d'uso e dalla modifica della sagoma esteriore. Pertanto, il provvedimento con cui viene ingiunta la demolizione di un immobile abusivo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata. La presentazione di una istanza di accertamento di conformità, ai sensi dell'art. 36 del TU Edilizia, non rende inefficace il provvedimento sanzionatorio pregresso, determinando solo la sospensione dell'efficacia dell'ordine di demolizione, che riacquista la sua efficacia in caso di rigetto dell'istanza. Inoltre, l'art. 31, comma 4 bis, del D.P.R. n. 380/2001 prevede che, in caso di abusi realizzati sulle aree e sugli edifici di cui al comma 2 dell'art. 27, ivi comprese le aree soggette a vincolo paesaggistico, la sanzione amministrativa pecuniaria è sempre irrogata nella misura massima, senza alcun margine di discrezionalità per l'Amministrazione. Tale sanzione ha quale presupposto la mancata ottemperanza all'ordine di demolizione precedentemente notificato, a prescindere dalla data di realizzazione dell'abuso, essendo irrilevante che lo stesso sia stato commesso in epoca antecedente all'entrata in vigore della norma sanzionatoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/10/2023

N. 09289/2023REG.PROV.COLL.

N. 00969/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 969 del 2020, proposto da
Orlando Bruno, rappresentato e difeso dall'avvocato Filomena Giglio, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Barano D’Ischia, non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Sesta) n. 3122/2019.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 12 ottobre 2023 il Cons. Giordano Lamberti e udita per le parti l’avvocato Filomena Giglio;

Ritenuto e c…

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