Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47230 del 21 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:47230PEN

Massima

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Il dolo nella spendita di banconote false può essere desunto dalla condotta complessiva dell'imputato, anche in assenza di una prova diretta della sua consapevolezza della falsità della moneta, qualora emerga in modo univoco e coerente la sua volontà di eludere il controllo del venditore e di conseguire indebitamente il bene mediante l'utilizzo di denaro contraffatto. Pertanto, il dolo può ritenersi integrato quando l'imputato, pur disponendo di denaro corrente, dichiari falsamente di non avere altro mezzo di pagamento, al fine di indurre il venditore ad accettare la banconota falsa, senza che assuma rilievo la circostanza che la stessa gli sia stata consegnata da un terzo, atteso che l'accettazione e la spendita della moneta contraffatta integrano comunque il reato di cui all'art. 455 c.p. a prescindere dalla provenienza della stessa. Inoltre, la mera allegazione di una diversa ricostruzione dei fatti, non supportata da elementi probatori, non è sufficiente a superare la valutazione del giudice di merito, il quale ha il potere di apprezzare liberamente la credibilità delle versioni fornite dall'imputato e di ritenere prevalente, sulla base di un complessivo esame degli elementi di prova, la ricostruzione accusatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 03/07/2017 dalla Corte di appello di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo la derubricazione dell'addebito nella meno grave ipotesi di cui all'articolo 457 c.p., con declaratoria di estinzione del reato per …

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