Il provvedimento di sospensione di una licenza di pubblico esercizio, emesso dall'autorità di pubblica sicurezza, è soggetto al sindacato giurisdizionale del giudice amministrativo, il quale è chiamato a verificare la legittimità dell'atto sotto il profilo della sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto che ne hanno giustificato l'adozione. Tuttavia, qualora il titolare del pubblico esercizio rinunci al ricorso proposto avverso il provvedimento di sospensione, sopravvenendo così la carenza di interesse, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, senza entrare nel merito della legittimità dell'atto impugnato. In tali ipotesi, il giudice, pur non potendo pronunciarsi sulla legittimità del provvedimento, è comunque tenuto a disporre la compensazione delle spese processuali tra le parti, in considerazione della peculiarità della fattispecie e dell'assenza di una definitiva pronuncia sul merito. Inoltre, al fine di tutelare i diritti e la dignità delle parti coinvolte, il giudice deve ordinare l'oscuramento delle generalità e di qualsiasi altro dato idoneo ad identificare i soggetti menzionati negli atti processuali.