Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11153 del 12 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:11153PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La verifica dell'istituto della continuazione tra più reati richiede l'esame di una pluralità di elementi, sia oggettivi (come l'omogeneità delle condotte, i riferimenti spaziali e temporali, l'identità di eventuali complici) sia soggettivi (come la progettualità della complessiva condotta), senza che la mera distanza temporale tra i fati, pur se elevata, possa di per sé escludere il vincolo della continuazione, senza una più approfondita valutazione di tutti gli elementi rilevanti. Il giudice è pertanto tenuto a motivare adeguatamente in ordine a tutti i parametri valutativi, senza limitarsi a considerare il solo elemento temporale, e deve altresì esaminare la richiesta di applicazione parziale della continuazione, ove formulata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GEMELLI Torquato - Presidente

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) PL. SE. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 20/06/2007 TRIBUNALE di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAMPETTI UMBERTO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. CIAMPOLI L. che ha richiesto rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. Con ordinanza in data 20.06.2007 il Tribunale monocratico di Catania, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava la richiesta di Pl. Se. di …

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