Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40786 del 6 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:40786PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati di bancarotta fraudolenta e di esercizio abusivo del credito, con conseguente grave danno per i risparmiatori, integra il pericolo concreto di reiterazione dei reati e giustifica l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in considerazione della complessità dell'organizzazione criminale diretta dal soggetto e della tempestiva dismissione di tutti i suoi beni, che denotano la persistenza della pericolosità sociale dello stesso. Ciò a prescindere dal fatto che il soggetto sia stato licenziato dalla società coinvolta nei reati o non ricopra più cariche sociali, atteso che egli ha continuato a svolgere le medesime funzioni per conto di altra società cessionaria di un ramo d'azienda, dimostrando così la perdurante capacità di commettere ulteriori reati della stessa natura. La mancata trasmissione al giudice del riesame del verbale di interrogatorio del soggetto, in cui erano state dedotte circostanze rilevanti per la sua posizione, non inficia la legittimità della misura cautelare, ove tali deduzioni risultino comunque acquisite agli atti e adeguatamente valutate dal giudice nella motivazione del provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ca. An. , n. a (OMESSO) il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli depositata il 3 maggio 2007;

Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Aniello Nappi;

Udite le conclusioni del P.M. FEBBRARO Giuseppe, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

Udito il difensore REGARDI Vincenzo.

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Napoli ha confermato in sede di riesame la mis…

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