Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35049 del 14 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:35049PEN

Massima

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Il carattere mafioso di un'associazione criminale può essere desunto dalla frequenza e continuità dei contatti tra gli indagati e gli esponenti di vertice del sodalizio, dalla suddivisione in "squadre" dislocate sul territorio e guidate da luogotenenti fedeli al capo, dal rinvenimento di un cospicuo arsenale di armi, dal riconoscimento di tali caratteristiche da parte di altre organizzazioni criminali operanti nel medesimo contesto territoriale, dall'assenza di denunce da parte delle persone offese per episodi estorsivi riferibili al sodalizio, nonché dall'attentato perpetrato in danno di alcuni membri, verosimilmente provocato dall'ostilità manifestata da altri gruppi mafiosi alla riorganizzazione del sodalizio. L'intraneità dell'indagato al sodalizio mafioso può essere desunta dai numerosi contatti telefonici e incontri con i capi storici e attuali della consorteria, dalla partecipazione a riunioni presso l'abitazione di uno di essi insieme ad altri esponenti di primo piano, dal compito di fungere da autista del capo sottoposto a sorveglianza speciale, dalle pressioni esercitate per assicurare l'afflusso al clan di proventi di attività economiche radicate nel territorio, nonché dai plurimi passaggi dei colloqui registrati in cui più esponenti della nuova compagine soggettiva del clan stigmatizzano il "transito", paventato e non "autorizzato", di alcuni indagati verso un'altra articolazione mafiosa, dando implicitamente atto dell'attuale militanza dell'indagato nel sodalizio. Tali elementi, nel loro complesso, integrano gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, legittimando l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione del concreto ed attuale pericolo di recidivanza, non escluso dallo svolgimento di una regolare attività lavorativa da parte dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 742/2012 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 04/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. ((omissis)) il quale ha chiesto il rigetto del ricorso;

uditi i difensori avv. (OMISSIS) e (OMISSIS) che hanno concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Catania, adito ex articolo 309 cod. proc. pen.…

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