Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15086 del 12 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15086PEN

Massima

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La misura di prevenzione prevista dalla legge n. 401 del 1989, art. 6, comma 2, rientra tra le forme di restrizione della libertà personale e, pertanto, trova applicazione l'art. 13 della Costituzione, che richiede un atto motivato dell'autorità giudiziaria e la possibilità per il destinatario di esercitare pienamente il diritto di difesa. Ciò comporta che il soggetto destinatario del provvedimento debba essere messo in condizione di conoscere gli atti e presentare memorie o deduzioni entro un termine congruo, non inferiore a 48 ore dalla notifica del provvedimento del Questore, termine entro il quale il giudice non può provvedere alla convalida. L'inosservanza di tali garanzie procedurali determina l'annullamento del provvedimento di convalida per violazione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. DE MASI Oronzo - Consigliere

Dott. MANZON Enrico - Consigliere

Dott. MOCCI Mauro - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 02/09/2014 del GIP presso il Tribunale di Treviso;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. MOCCI Mauro;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza del GIP di Treviso del 2 settembr…

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