Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20128 del 20 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:20128PEN

Massima

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Il tentato omicidio si configura quando gli atti compiuti dall'agente, valutati ex ante, risultano idonei e univocamente diretti a cagionare la morte della vittima, a prescindere dall'effettivo verificarsi dell'evento letale. L'idoneità degli atti a produrre l'evento morte si desume dalle modalità della condotta, come la reiterazione dei colpi agli organi vitali, e dall'utilizzo di mezzi potenzialmente letali, senza che rilevi l'effettivo pericolo di vita corso dalla vittima nella fase successiva all'aggressione. Il dolo del tentato omicidio può essere desunto dalle peculiarità intrinseche dell'azione criminosa, come il comportamento antecedente e susseguente al reato, la natura del mezzo usato, le parti del corpo della vittima attinte e la reiterazione dei colpi, in assenza di una confessione attendibile dell'imputato. Ai fini dell'aggravante della minorata difesa, il giudice deve valutare in concreto se le circostanze di tempo e di luogo abbiano effettivamente ostacolato o ridotto le possibilità di difesa della vittima, agevolando in tal modo la commissione del reato, senza che sia sufficiente il mero riferimento all'orario notturno in cui il fatto è avvenuto. La mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche, se adeguatamente motivata dal giudice di merito con riferimento agli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, è insindacabile in sede di legittimità, così come la determinazione della pena, purché congrua al fatto e alla personalità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/07/2019 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MAGI RAFFAELLO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. CENICCOLA ELISABETTA, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 19 luglio 2019 la Corte di appello di Roma ha confermato la sentenza del G.u.p. del Tr…

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