Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11250 del 13 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:11250PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di misure cautelari personali, il requisito dell'attualità del pericolo previsto dall'art. 274, comma 1, lett. c), cod. proc. pen. non è equiparabile all'imminenza di specifiche opportunità di ricaduta nel delitto e richiede, invece, da parte del giudice della cautela, una valutazione prognostica sulla possibilità di condotte reiterative, alla stregua di un'analisi accurata della fattispecie concreta, che tenga conto delle modalità realizzative della condotta, della personalità del soggetto e del contesto socio-ambientale, la quale deve essere tanto più approfondita quanto maggiore sia la distanza temporale dai fatti, ma non anche la previsione di specifiche occasioni di recidivanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandri - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matil - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/07/2018 del TRIBUNALE della LIBERTA' di BOLOGNA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis));
sentito il Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa ((omissis)) che conclude per l'inammissibilita';
udito il difensore presente, avvocato (OMISSIS), che insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, datato 20.7.2018 e depositato il 23.7.2018,…

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