Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11608 del 7 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:11608PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si realizza quando più soggetti, anche con ruoli diversi, partecipano consapevolmente e volontariamente alla realizzazione di un fatto criminoso, contribuendo in modo causale alla sua esecuzione. Ciò vale anche per coloro che, pur non essendo gli autori materiali del reato, abbiano comunque agito in attuazione di un comune programma criminoso, fornendo un contributo, anche di natura logistica o di mera presenza, essenziale per la realizzazione del fatto. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del concorso, può legittimamente fondare la propria decisione su un complesso di elementi indiziari convergenti, quali le dichiarazioni delle persone offese, le intercettazioni telefoniche, i tracciamenti digitali e le chiamate in correità, purché la motivazione risulti logica, coerente e non manifestamente illogica o contraddittoria. Anche la configurazione del tentativo di reato non richiede necessariamente il compimento di atti esecutivi idonei a produrre l'evento, essendo sufficiente che l'agente abbia posto in essere atti idonei e univocamente diretti alla commissione del delitto, salvo che l'azione non si sia interrotta per cause indipendenti dalla sua volontà. Quanto alla commisurazione della pena, il giudice di merito gode di ampio potere discrezionale nella valutazione delle circostanze aggravanti e attenuanti, purché la motivazione risulti congrua e logicamente argomentata, senza che il giudice di legittimità possa sindacare l'apprezzamento di tali elementi, se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - rel. Consigliere

Dott. MONACO Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti nell'interesse di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/11/2018 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere PERROTTI Massimo;
udito il pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Do…

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