Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43963 del 22 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:43963PEN

Massima

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Il concorso nel reato di furto aggravato sussiste anche quando il contributo del concorrente si sia limitato a occultare la visuale della vittima e a facilitare l'azione del coautore, purché tale condotta sia finalizzata a consentire o rafforzare il proposito criminoso comune. Il modesto valore della refurtiva non costituisce di per sé un elemento sufficiente per l'applicazione dell'attenuante del danno di speciale tenuità, dovendo il pregiudizio patrimoniale essere lievissimo e di valore economico pressochè irrilevante. La determinazione della pena, anche in relazione alle circostanze attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui esercizio non è sindacabile in sede di legittimità se congruamente motivato, senza necessità di una specifica valutazione di ciascun fattore attenuante dedotto dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTEMBRE Antonio - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 04/10/2016 dalla Corte di appello di Catania;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MICHELI Paolo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa LORI Perla, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
Il difensore di (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso la pro…

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