Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23200 del 27 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23200PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di prevenzione, quale misura di carattere patrimoniale finalizzata alla sottrazione di beni di provenienza illecita, può essere revocato soltanto in presenza di nuove prove che, nel quadro di un ponderato scrutinio degli elementi già acquisiti, determinino una decisiva incrinatura del corredo fattuale su cui si era fondata la precedente decisione. Non è sufficiente invocare un qualsiasi elemento favorevole, che finirebbe per trasformare l'istituto della revoca, avente carattere di rimedio straordinario, in una non consentita forma di impugnazione tardiva. Pertanto, le circostanze di fatto già considerate nel procedimento che ha portato alla confisca, anche se prospettate come "nuove prove", non possono essere nuovamente valutate ai fini della revoca, in quanto non determinano una decisiva incrinatura del quadro probatorio originario. Inoltre, la prova testimoniale diretta a dimostrare la simulazione dell'atto di trasferimento del bene confiscato è soggetta ai limiti di cui all'art. 1417 c.c., non essendo sufficiente la mera allegazione di confidenze ricevute dal dante causa circa la sua volontà di donare il bene, in assenza di specifici elementi che comprovino la simulazione del negozio giuridico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 06/07/2018 della CORTE APPELLO di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI PAOLA Sergio;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa CENICCOLA Elisabetta, che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Palermo, con il provvedimento impugnato in questa s…

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