Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18856 del 5 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:18856PEN

Massima

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Il contributo economico elargito da un imprenditore a un pubblico amministratore per la sua campagna elettorale, pur costituendo un atto illecito di finanziamento di partito, non integra necessariamente il reato di corruzione se non risulta provata l'esistenza di una specifica intesa volta a fare mercimonio della funzione pubblica, ossia la promessa da parte del pubblico amministratore di compiere atti contrari ai propri doveri d'ufficio in cambio del denaro ricevuto. La mera lamentela dell'imprenditore circa il mancato rispetto di generici accordi non è sufficiente a dimostrare la finalità corruttiva della dazione, essendo necessario che emerga chiaramente dagli elementi di prova la promessa di un vantaggio in cambio del denaro elargito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK ((omissis)) - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI NAPOLI;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 4045/2015 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 24/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;
sentite le conclusioni del PG Dott. DI LEO G. che ha domandato l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata;
udito il difensore avv.to (OMISSIS) che ha chiesto il rigetto del ricorso del Pubblico Ministero.
RITENUTO IN FATTO<…

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