Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33479 del 18 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:33479PEN

Massima

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Il giudice, nel procedimento di prevenzione, può operare una diversa qualificazione giuridica della domanda e ritenere, in presenza dei presupposti e delle condizioni di legge, che la richiesta di aggravamento di una misura di prevenzione formulata ai sensi della legge n. 1423 del 1956, art. 7, possa qualificarsi come richiesta di una nuova misura ex artt. 3 e 4 della stessa legge, senza che ciò integri una violazione del principio del contraddittorio, purché sia assicurata all'interessato la possibilità di far valere le proprie ragioni nell'ambito del complessivo iter del procedimento. Infatti, il rispetto del diritto al contraddittorio è garantito anche quando il giudice provveda alla riqualificazione della domanda, poiché l'interessato può comunque pienamente esercitare il diritto di difesa proponendo ricorso per cassazione. Tale soluzione non si pone in contrasto con i principi della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, come interpretati dalla Corte EDU, secondo cui è sufficiente, per la tutela dei diritti di difesa, la possibilità per l'interessato di far valere le proprie ragioni riguardo alla nuova definizione giuridica già in sede di primo grado, nonché la "riapertura" del solo giudizio di legittimità e la comunicazione dell'informazione della natura e del motivo della nuova accusa esclusivamente ai difensori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto in data 07/11/2017 della Corte d'appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CORBO Antonio;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PERELLI Simone, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto emesso in data 7 novembre 2017, la Corte d'appello di Catania ha conf…

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