Il provvedimento di esclusione automatica dalla gara di un'offerta che presenta una percentuale di ribasso pari o superiore alla soglia di anomalia individuata ai sensi dell'art. 86 del Codice dei contratti pubblici è illegittimo qualora la lex specialis della gara non preveda espressamente tale causa di esclusione. In tali casi, le offerte che si situano oltre la fissata soglia di anomalia devono essere assoggettate al solo vaglio di congruità ai fini dell'aggiudicazione, senza poter essere automaticamente escluse. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che l'esclusione automatica di un'offerta per superamento della soglia di anomalia è ammissibile solo se espressamente prevista dalla lex specialis di gara, in quanto tale meccanismo deroga al generale regime di verifica della congruità delle offerte anomale di cui all'art. 87 del Codice dei contratti pubblici. In assenza di una previsione espressa nella lex specialis, l'amministrazione non può procedere all'esclusione automatica, ma deve sottoporre l'offerta al vaglio di congruità. Ciò al fine di garantire il rispetto dei principi di par condicio e di massima partecipazione alla gara, evitando l'automatica ed ingiustificata esclusione di offerte che, pur presentando un ribasso elevato, potrebbero comunque risultare congrue e vantaggiose per l'amministrazione. La massima afferma quindi il principio secondo cui l'esclusione automatica per anomalia dell'offerta è ammessa solo se espressamente prevista dalla lex specialis di gara, in quanto deroga al generale regime di verifica della congruità delle offerte anomale.