Il provvedimento contingibile e urgente adottato dal Sindaco ai sensi dell'art. 54, comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000 per disporre lo sgombero e l'interdizione all'uso di un immobile a seguito di un evento sismico è legittimo anche se adottato a distanza di alcuni mesi dall'evento, purché sussista la concreta ed attuale situazione di pericolo per l'incolumità pubblica e privata, accertata dagli organi tecnici competenti, indipendentemente dalla classificazione dell'edificio come "inagibile con danni gravi" o "temporaneamente inagibile con danni lievi". In tali casi, l'urgenza di intervenire a tutela della pubblica incolumità giustifica la deroga all'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento, in applicazione dell'art. 7, comma 1, della L. n. 241/1990. Il provvedimento contingibile e urgente, infatti, non può essere impiegato per conferire un assetto stabile e definitivo agli interessi, ma deve essere razionalmente collegato ad una concreta ed accertata situazione di pericolo, senza necessità di una limitazione temporale predefinita, essendo l'efficacia del provvedimento ancorata alla eliminazione dello stato di pericolo.