Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31043 del 9 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:31043PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale, presupposto per l'applicazione di una misura di prevenzione personale, deve essere fondato su elementi certi e specifici, sottoposti a puntuale disamina critica, senza poter ricorrere a presunzioni assolute o a meri rinvii ad altri procedimenti. La motivazione del provvedimento deve dare conto in modo effettivo e completo delle ragioni che giustificano il giudizio prognostico sulla probabilità della futura commissione di reati da parte del soggetto, senza poter omettere l'esposizione delle argomentazioni essenziali per l'identificazione del proposto con i soggetti emersi dalle operazioni investigative. Il procedimento di prevenzione, pur potendo utilizzare elementi conoscitivi acquisiti in paralleli procedimenti penali, mantiene una piena autonomia strutturale e finalistica rispetto a questi ultimi, con l'obbligo di una motivazione autonoma e autosufficiente sul giudizio di pericolosità sociale, senza poter fare ricorso a mere deduzioni o rinvii ad altri atti. Il decorso di un lungo lasso di tempo, l'ottenimento di provvedimenti di revoca o riabilitazione, nonché l'assenza di nuove condotte illecite nel periodo successivo, possono incidere sulla valutazione di attualità della pericolosità sociale, escludendo presunzioni assolute di persistenza della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 13/03/2017 della CORTE APPELLO di CATANIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BONI MONICA;
lette le conclusioni del P.G. Dott.ssa ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto emesso in data 13 marzo 2017 la Corte di appello di Catania confermava il decreto col quale in data 7 luglio 2016 il Tribunale di Catania aveva applicato ad (OMISSIS) la misura di prevenzione della sor…

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