Il provvedimento con cui viene ingiunta la demolizione di un immobile abusivo perché privo di titolo edilizio è un provvedimento vincolato e doveroso per l'amministrazione, che non richiede una specifica motivazione in ordine a particolari ragioni di pubblico interesse, diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata. Tale provvedimento è legittimo anche quando il titolare attuale non sia responsabile dell'abuso e il trasferimento del bene sia avvenuto senza intenti elusivi dell'onere di ripristino, in quanto il decorso del tempo o il mutamento della titolarità non incidono sulla doverosità della demolizione. Tuttavia, in presenza di circostanze concrete che dimostrino un danno sproporzionato per il proprietario, in particolare se l'immobile costituisce la sua residenza familiare, l'ordine di demolizione può essere ritenuto lesivo del diritto al rispetto del domicilio, tutelato dall'art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, e pertanto illegittimo. Spetta al proprietario rappresentare puntualmente all'amministrazione tali circostanze, che devono essere valutate in concreto attraverso un giudizio di proporzionalità. Il decorso del termine di 45 giorni previsto dall'art. 27, comma 3, del d.P.R. n. 380/2001 per l'adozione dell'ordinanza di demolizione comporta solo la perdita di efficacia dell'ordinanza di sospensione dei lavori, ma non la decadenza del potere sanzionatorio dell'abuso.