Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di rilascio di una concessione edilizia, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La mancata lottizzazione effettiva di un'area, attraverso la stipula delle convenzioni con i privati e il rilascio dei titoli abilitativi, non è di per sé ostativa alla validità della strumentazione urbanistica di attuazione (piano di lottizzazione) approvata dalle autorità competenti. 2. Il termine massimo di dieci anni di validità del piano di lottizzazione, previsto in via analogica dall'art. 16 della legge urbanistica per i piani particolareggiati, non è suscettibile di deroga e decorre dalla data di completamento del complesso procedimento di formazione del piano attuativo. Decorso tale termine, il piano diviene inefficace per la parte non attuata, salvi gli allineamenti e le prescrizioni di zona. 3. Il rilascio della concessione edilizia può non essere preceduto dall'approvazione del piano di lottizzazione soltanto quando la zona sia quasi interamente urbanizzata o la sua edificazione sia completa. Nelle situazioni intermedie, come nel caso in esame, la lottizzazione è necessaria perché svolge una funzione di raccordo con il precedente aggregato abitativo e di potenziamento delle opere di urbanizzazione. 4. Il parere della Commissione Edilizia Comunale, pur essendo obbligatorio, non ha carattere vincolante ai fini del rilascio della concessione edilizia, che rimane riservato all'autorità competente (il dirigente). Inoltre, il mancato rispetto del termine di 60 giorni per l'espressione del parere comporta il superamento dello stesso, consentendo comunque al responsabile del procedimento di formulare la proposta di provvedimento conclusivo.