Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17047 del 3 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:17047PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 si configura anche in presenza di una struttura organizzativa rudimentale, senza necessità di una complessa e articolata organizzazione dotata di notevoli disponibilità economiche e imponenti strumenti operativi, essendo sufficiente l'esistenza di un'intesa prolungata nel tempo tra gli associati, una precisa ripartizione di ruoli, la continuità dei contatti reciproci e la ricorrenza dell'"affectio societatis", desumibili da una serie di elementi probatori, tra cui le intercettazioni telefoniche e ambientali e le ammissioni di alcuni correi. Tuttavia, per ritenere il concorso dell'imputato negli acquisti di sostanze stupefacenti effettuati da un altro soggetto in un momento successivo al suo intervento di intermediazione, è necessario dimostrare non solo la persistenza dell'opera di collegamento realizzata in origine dall'intermediario, ma anche l'esistenza di iniziative volte a rinnovare e rinsaldare gli effetti del primo intervento, nonché la consapevolezza dell'imputato circa il perfezionarsi delle transazioni successive alla prima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco - rel. Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 13636/2009 CORTE APPELLO di TORINO, del 23/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO PAOLO GRAMENDOLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito il difensore avv. NUCCI Enrico che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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