Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da alcuni Comuni avverso la delibera di Giunta Regionale che aveva adottato il Piano Regionale della rete scolastica per l'anno scolastico 2017-2018, senza disporre l'aggregazione di alcuni plessi scolastici del Comune di Civitaquana all'Istituto Comprensivo di Rosciano, ha affermato il seguente principio di diritto: La pianificazione della rete scolastica regionale, finalizzata all'ottimale organizzazione del servizio di istruzione, deve tenere conto delle esigenze e delle istanze provenienti dai territori e dalle comunità locali interessate, al fine di assicurare il miglior soddisfacimento del diritto all'istruzione degli studenti. L'amministrazione regionale, nell'esercizio del proprio potere di programmazione, è pertanto tenuta a valutare attentamente le richieste e le proposte formulate dagli enti locali, motivando adeguatamente le proprie determinazioni, anche in relazione all'impatto che le stesse possono avere sulla fruibilità del servizio scolastico da parte degli utenti. Il mancato accoglimento di istanze comunali volte a realizzare aggregazioni di plessi scolastici, se non adeguatamente giustificato, può pertanto integrare un vizio di legittimità dell'atto di programmazione regionale, in quanto lesivo del diritto all'istruzione e del principio di buon andamento dell'azione amministrativa. Ciò in quanto la pianificazione della rete scolastica, pur rientrando nella discrezionalità tecnica dell'amministrazione, deve comunque contemperare le esigenze organizzative con quelle di prossimità e accessibilità del servizio per gli studenti e le famiglie, nel rispetto dei principi di ragionevolezza e proporzionalità.