Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30855 del 18 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:30855PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la credibilità delle dichiarazioni della parte offesa, deve tenere conto non solo della coerenza e plausibilità del suo racconto, ma anche del riscontro esterno offerto da elementi oggettivi, come la corrispondenza tra le lesioni riportate e la dinamica dei fatti narrati, nonché dell'inverosimiglianza e illogicità delle giustificazioni addotte dall'imputato. La motivazione della sentenza deve dare conto in modo specifico e coerente di tale valutazione complessiva, respingendo le doglianze difensive che si limitino a prospettare una diversa ricostruzione dei fatti, non compatibile con gli elementi di prova acquisiti. Il giudice di legittimità, nel vagliare la correttezza di tale iter logico-argomentativo, non può sostituirsi al giudice di merito nella valutazione delle risultanze probatorie, se non in presenza di vizi logici o di motivazione manifestamente illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2630/2011 CORTE APPELLO di TORINO, del 29/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VERGA GIOVANNA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ricorre per Cassazione (OMISSIS) avverso la sentenza della…

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