Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32907 del 24 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:32907PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere concreto, attuale e fondato su elementi reali, desumibili dalla personalità dell'indagato, dalle modalità del fatto e dalle sue concrete condizioni di vita, senza che sia necessaria la previsione di una specifica occasione per delinquere. Pertanto, il giudice della cautela è tenuto a valutare in concreto la sussistenza delle esigenze cautelari, motivando adeguatamente la propria decisione, anche in relazione alla pericolosità sociale dell'indagato, desunta da precedenti denunce per fatti analoghi, nonché all'assenza di un effettivo ravvedimento, laddove l'ammissione di colpa e il tentativo di risarcimento del danno siano riconducibili a meri comportamenti processuali e non a una reale resipiscenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IMPERIALI Luciano - Presidente

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinariza del 03/07/2020 del TRIB. LIBERTA' di ANCONA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE COSCIONI;
sentite le conclusioni del PG Dr. MIGNOLO OLGA, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 3 luglio 2020, il Tribunale del riesame di Ancona respingeva l'appello proposto nell'interesse di (OMISSIS) avverso l'ordinanza del giudice per le …

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