Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2017 del 18 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:2017PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, può essere configurato anche in presenza di una autonoma organizzazione del singolo indagato, qualora emerga la sua partecipazione ad un programma generale di gestione dello spaccio di droga in una determinata area, caratterizzato da accordi stabili tra i diversi gestori per la compravendita di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti e dal riconoscimento di una "esclusiva a favore reciproco" nella vendita al dettaglio. In tali casi, la responsabilità dell'indagato per il reato associativo può essere desunta da un complesso di elementi indiziari, tra cui le dichiarazioni di collaboratori di giustizia già inseriti nel medesimo contesto criminale, senza che sia necessario provare il suo diretto coinvolgimento in singole operazioni di cessione di droga. Ciò in quanto le condotte punite dagli artt. 73 e 74 del citato D.P.R., pur potendo essere connesse, sono ontologicamente diverse, sicché una fattispecie concreta, pur inidonea ad integrare gli elementi costitutivi dell'una, può presentare quelli dell'altra. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, non ha l'obbligo di soffermarsi a dare conto di ogni singolo elemento indiziario o probatorio acquisito in atti, potendo egli limitarsi a porre in luce quelli che, in base al giudizio effettuato, risultano gli elementi essenziali ai fini del decidere, purché tale valutazione risulti logicamente coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

IO. Ma. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 7 luglio 2009 del Tribunale del riesame di Napoli la quale, in parziale riforma della ordinanza 16 giugno 2009 del G.I.P. dello stesso Tribunale, che gli aveva applicato la misura degli arresti domiciliari per i reati ex articolo 81 cpv. c.p. e Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articoli 73 e 74, ha annullato il provvedimento impugnato limitamente ai reati fine, confermando nel resto;

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