Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20133 del 8 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:20133PEN

Massima

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Il patto elettorale politico-mafioso, in cui un candidato alle elezioni si accorda con un esponente di un'organizzazione criminale per ottenere voti in cambio di denaro, integra il reato di scambio elettorale politico-mafioso previsto dall'art. 416-ter c.p. Tale fattispecie si realizza anche quando il candidato si impegna a corrispondere denaro al capo di un'organizzazione mafiosa, all'epoca sottoposto a misura cautelare, al fine di ottenerne il sostegno elettorale. La chiamata in correità del collaboratore di giustizia, se ritenuta intrinsecamente attendibile e suffragata da significativi riscontri esterni, costituisce prova idonea a fondare il giudizio di responsabilità dell'imputato, anche in assenza dell'escussione di ulteriori testimoni indicati dalla difesa, qualora il giudice di merito, attraverso una motivazione immune da vizi logici e giuridici, ritenga tali prove contrarie superflue o irrilevanti ai fini del decidere. Nell'ipotesi di annullamento con rinvio da parte della Corte di Cassazione, il giudice di rinvio è vincolato ai soli principi di diritto enunciati nella sentenza di annullamento, mentre può liberamente valutare la superfluità o irrilevanza delle prove orali richieste dalla difesa, purché tale valutazione sia adeguatamente motivata. Nell'individuare la pena, il giudice deve tenere conto delle modalità esecrative del reato, come l'accordo di un candidato alle istituzioni con un capo di un'organizzazione criminale sottoposto a misura cautelare, senza che ciò integri un vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso le ordinanze dibattimentali pronunziate il 30 novembre 2016 e l'11 gennaio 2017 e la sentenza emessa il 5 aprile 2017 dalla Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dr. ((omissis)) Borsellino;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;<…

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