La definizione agevolata delle controversie relative al pagamento dei canoni demaniali marittimi per finalità turistico-ricreative e per la realizzazione e gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto, prevista dall'art. 100, commi 7-10, del d.l. n. 104 del 2020, è direttamente applicabile nella Regione Siciliana, in quanto la competenza legislativa in materia di giurisdizione e norme processuali è riservata allo Stato, ai sensi dell'art. 117, comma 2, lett. l), Cost. Pertanto, il diniego di una domanda di definizione agevolata presentata ai sensi di tale normativa statale, motivato sulla base della ritenuta non diretta applicabilità della stessa nella Regione Siciliana, è illegittimo. L'Amministrazione regionale è tenuta a valutare la sussistenza dei presupposti per l'accoglimento della domanda di definizione agevolata, senza poter opporre la non applicabilità della disciplina statale. Il successivo diniego di una diversa istanza di definizione agevolata, presentata ai sensi della normativa regionale successivamente intervenuta (art. 18 l.r. n. 21/2021), non fa venir meno l'interesse all'impugnazione del primo provvedimento di diniego, in quanto i due atti hanno contenuti e motivazioni differenti, né l'abrogazione della norma regionale travolge gli effetti del primo provvedimento. La pendenza di un giudizio civile avente ad oggetto il medesimo rapporto concessorio non determina l'improcedibilità del ricorso amministrativo, in quanto la litispendenza opera solo tra giudizi della medesima giurisdizione.