Il beneficio della sospensione condizionale della pena può essere revocato dal giudice dell'esecuzione qualora, entro il termine di prescrizione della pena, il condannato commetta nuovi reati della stessa indole, in quanto ciò è espressivo di un'accresciuta pericolosità sociale che preclude l'estinzione della pena per decorso del tempo ai sensi dell'art. 172 c.p., ultimo comma. Il termine di decorrenza della prescrizione della pena, divenuta eseguibile in ragione del verificarsi delle condizioni per la revoca del beneficio, inizia a decorrere dal momento in cui diviene definitiva la decisione di accertamento della causa di revoca e non dal provvedimento di revoca adottato dal giudice dell'esecuzione. Il condannato, essendo consapevole della revocabilità del beneficio in caso di commissione di ulteriori reati della stessa indole, non può dolersi del fatto proprio né dell'eventuale notevole lasso temporale intercorso tra i fatti e l'esecuzione della pena, in quanto tali conseguenze derivano dalla sua condotta recidivante che ha determinato il venir meno della fiducia accordatagli dall'ordinamento. Il principio di unicità del rapporto esecutivo, inoltre, giustifica l'esecuzione congiunta delle pene inflitte con le diverse condanne, senza che ciò possa ritenersi in contrasto con i parametri convenzionali evocati.