Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 3552 del 2007

ECLI:IT:TARNA:2007:3552SENT

Massima

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Il diniego di un permesso di costruire da parte della pubblica amministrazione, qualora successivamente rimosso con il rilascio del permesso a seguito di riesame, determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio amministrativo promosso avverso il provvedimento di diniego, con conseguente condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, evitando che il ricorrente sia costretto a subire gli effetti pregiudizievoli di un provvedimento illegittimo per un tempo indeterminato, nonché sulla ratio di economia processuale, in quanto il venir meno dell'interesse al ricorso per effetto dell'annullamento in autotutela dell'atto impugnato rende superfluo l'ulteriore svolgimento del giudizio. La cessazione della materia del contendere, pertanto, rappresenta una pronuncia di merito che, accertata l'illegittimità del provvedimento originario, sancisce il diritto del ricorrente al ristoro delle spese di giudizio, in applicazione del principio della soccombenza virtuale dell'amministrazione. Tale soluzione, oltre a tutelare la posizione del privato, incentiva l'amministrazione a riesaminare prontamente i propri atti, rimuovendo tempestivamente gli eventuali vizi, al fine di evitare l'insorgere di un contenzioso giurisdizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER LA CAMPANIA, SEZIONE QUARTA
composto dai Signori:
dott. Eduardo Pugliese Presidente
dott. Leonardo Pasanisi Consigliere est.
dott.ssa Rosa Perna Referendario
ha pronunciato, ai sensi degli artt. 21, c. X, e 26, c. V, l. 6 dicembre 1971 n. 1034 la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 180/2007 R.G. proposto da
GESAC s.p.a., in persona del suo legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Bartolomeo Della Morte, con lo stesso elettivamente domiciliato in Napoli, via mergellina n. 23;
contro
Il Comune di Napoli, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Giuseppe Tarallo, Barbara Accattatis Chalons D'Oranges, Antonio Andreottola, Eleonora Carpentieri, Bruno Crimaldi, Annalisa Cuomo, Anna Ivana Furnari, Giacomo Pizza, Anna Pulcini, Bruno Ricci e Gabriele Romano, con i quali elettivamente domicilia in …

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