Il proprietario di un'area sulla quale siano stati abbandonati rifiuti pericolosi, come lastre di amianto, può essere legittimamente destinatario di un'ordinanza contingibile e urgente del sindaco, ai sensi degli artt. 50 e 54 del d.lgs. n. 267/2000, volta a disporne la rimozione immediata, anche in assenza di una preventiva identificazione del responsabile dell'abbandono, quando sussista una situazione di concreto e attuale pericolo per la salute pubblica, come il rischio di dispersione nell'ambiente di fibre di amianto, che non possa essere adeguatamente fronteggiata attraverso gli ordinari strumenti amministrativi. In tali casi, l'urgenza dell'intervento può giustificare la compressione delle garanzie procedimentali, essendo incompatibile con la necessità di un tempestivo intervento finalizzato a scongiurare le conseguenze negative per la salute pubblica. Pertanto, il proprietario dell'area inquinata è tenuto a provvedere alla rimozione dei rifiuti pericolosi ivi abbandonati, anche in assenza di una sua diretta responsabilità nell'abbandono, in quanto destinatario di un'ordinanza contingibile e urgente adottata dal sindaco per tutelare la pubblica incolumità. Tale obbligo di rimozione permane anche qualora il proprietario abbia successivamente provveduto a ripulire l'area, ai fini del risarcimento del danno.