Il divieto di rientro in una determinata area imposto dal Questore, in quanto misura di prevenzione, è legittimo e trova applicazione anche nel caso in cui il soggetto destinatario del provvedimento sia rintracciato all'interno di una stazione ferroviaria, in quanto luogo pubblico rientrante nell'ambito di applicazione del divieto. La valutazione della pericolosità sociale del soggetto, che ha dato luogo all'adozione del provvedimento di allontanamento, può essere desunta anche dalla presenza di precedenti penali, anche specifici, a carico dell'interessato. L'inosservanza del divieto di rientro in una determinata area, imposto dal Questore, integra il reato previsto e punito dal Decreto Legislativo n. 159 del 2011, articolo 76, comma 3, indipendentemente dalla legittimità del provvedimento di allontanamento, la cui verifica non è necessaria ai fini della configurabilità del reato. La genericità dei motivi di ricorso per cassazione, che si limitino a riproporre doglianze già esaminate e disattese dalla sentenza impugnata, comporta l'inammissibilità del ricorso stesso, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende.