Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20944 del 15 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:20944PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto nell'associazione mafiosa può essere desunto anche dalla sua partecipazione a riunioni con altri associati finalizzate a trattare argomenti di interesse dell'associazione, dalla sua attività di agevolazione delle comunicazioni tra i sodali e di preservazione della segretezza delle stesse, nonché dalla sua gestione diretta di affari propri della consorteria, a prescindere dalla dimostrazione di un atto formale di affiliazione, essendo sufficiente il suo riconoscimento, ai più alti livelli, come partecipe del sodalizio e lo svolgimento di funzioni tipiche della consorteria. La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e di esigenze cautelari, in particolare il pericolo di inquinamento probatorio e di recidiva, può essere desunta dalla gravità del delitto contestato, dall'attuale appartenenza attiva dell'indagato a un sodalizio criminoso storicamente e fortemente radicato nel territorio, nonché dal suo ruolo di ostacolare l'efficacia dell'attività investigativa, anche in assenza di precedenti condanne. Il giudice di legittimità non può sindacare la ricostruzione dei fatti e la valutazione degli elementi probatori operata dal giudice di merito, se sorretta da motivazione congrua, esauriente e logica, limitandosi a verificare la compatibilità di tale motivazione con il senso comune e i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. SARACO Anton - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/09/2019 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. SARACO ANTONIO;
sentite le conclusioni del PG Dr. MOLINO PIETRO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, che si e' riportato ai motivi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 12 settembre 2019, il Tribunale di Palermo in funzione di giudice dell'impugnazione cautelare, in sede di …

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